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Da Rovenna al Monte Bisbino

lungo la strada per Madrona, S. Carlo e Piella

L’itinerario si sviluppa lungo quella che sino alla realizzazione della Strada militare, avvenuta durante la Grande Guerra, era la più importante via per il Monte Bisbino. Ampia, regolare e per lunghi tratti ancora caratterizzata dal sedime in pietra, risale le pendici della montagna dapprima rimontando il solivo versante alle spalle di Rovenna (m 440), tra vasti ronchi nascosti dal bosco, poi addentrandosi nella boscosa Valle della Colletta e infine guadagnando l’aprica cima sormontata dal Santuario della Madonna del Bisbino (m 1.325). La bellezza del tracciato, il mutare dei paesaggi, dapprima collinari e poi montani, il succedersi dei borghi rurali, tra cui Madrona e Piella, le panoramiche vedute e il complesso del santuario mariano raccolto sulla cima del monte costituiscono gli elementi di interesse di questo percorso, facile ma che richiede un minimo di allenamento.

Località di partenza                 Rovenna (m 440)


Tempo di percorrenza              h 3,00


Dislivello in salita                      m 885 circa


Quota massima                          m 1.325 (Vetta del monte Bisbino)


Difficoltà                                      E (Escursionistico)

L’itinerario prende avvio da Rovenna (m 440), frazione di Cernobbio posta su un panoramico pianoro alle falde meridionali del sistema orografico culminante nella cima del Monte Bisbino.

Dal parcheggio posto tra la chiesa parrocchiale e il cimitero (indicazioni), si prende verso ovest, in direzione del centro storico. Lungo Via Umberto I si pianeggia, toccando la Curt del Pièla e Piazza Fontana (fontana), e poi in lieve salita si raggiunge un incrocio, in località Farégul. Qui si va a destra, verso il Monte Bisbino (cippo in pietra e indicazioni) e lungo la Via dei Monti Lariani, percorrendo quello che sino alla realizzazione della Strada militare del Monte Bisbino, oggi comunale, era il più importante tracciato della montagna cernobbiese. In alternativa, all’inizio di Via Umberto I, presso la Cappella dell’Ossario e la fontana, si prende a destra Via Segantini e ci si raccorda più in alto all’antica mulattiera.

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La strada esce dall’abitato, mostrando presto l’originario sedime in pietra, e attraversa un’area terrazzata, i cui tratti coltivati costituiscono oggi le vestigia di forme d’uso e paesaggi un tempo vastissimi, qui e in tutto il Lario. Sfiorando un paio di volte i tornanti della Strada del Bisbino e godendo di begli scorci su Rovenna e il lago, si raggiungono i Monti di Scarone (m 596 circa), uno dei tanti “monti” su cui in passato si fondava il godimento della media montagna cernobbiese. Il tracciato sale gradualmente, con alcuni tornanti, toccando le baite dismesse di Cà de Culzaga e poi, dopo decisa piega a nord, i Monti di Madrona, serviti dalla rotabile che sale da Rovenna (m 835 circa). Una breve digressione a destra (indicazioni) porta al Belvedere, un panoramico spalto su Rovenna, il Lario, Como e la Pianura Padana, chiusa sullo sfondo dagli Appennini.

Si segue ora verso sinistra l’asfalto della strada militare, sino al primo tornante, ove in località Monti del Cücch lascia il posto all’antica mulattiera, qui pavimentata con grandi lastre prelevate in loco. Queste pietre, e gran parte di quelle che formano i terrazzamenti e i muri delle vecchie baite e che ancora coprono alcuni tetti, appartengono alla formazione del Calcare di Moltrasio, la roccia più diffusa dell’area.

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Sempre in graduale salita, in un bosco che vede apparire il faggio, si supera la Cappella di S. Carlo e nuovamente si incrocia la carrabile per il Bisbino. Attraversatala, si tocca l’Alpe Piella (m 1.130), ormai all’apice della Valle della Colletta, a monte della quale si lascia sulla destra la Via dei Monti Lariani (segnavia 1). Si traversa ora una pecceta impiantata laddove un tempo v’erano i pascoli sommitali, le praterie delle “alpi” del Bisbino, su un sedime che dopo l’ennesimo attraversamento della carrabile diventa semplice sentiero. Tra bei panorami si giunge così sulla displuviale, presso Villa Lejnati-Perti, che si rimonta, sempre su sentiero, toccando un tornante della carrabile e poi raggiungendone l’attestamento. Siamo ormai in vista del Santuario della Madonna del Bisbino, sulla cima dell’omonimo monte (m 1.325), che in breve raggiungiamo lungo la scalinata. I numerosi spunti d’interesse offerti da questa montagna si accompagnano a grandiosi panorami e alla possibilità di un piacevole ristoro presso il piccolo rifugio.