Itinerario ad anello che tocca e attraversa alcune delle numerose frazioni di Cernobbio, un tempo sparse tra coltivi e ronchi e oggi inglobate nel recente edificato. Due di esse, Piazza Santo Stefano (in antico Piazza) e Rovenna, sino al 1929 erano il capoluogo degli omonimi comuni, poi uniti a Cernobbio. Sfruttando quando possibile tratti di mulattiere, scalinate e vecchie strade, il percorso si snoda tra antichi borghi, nobili dimore, alberghi e villette, in un paesaggio tipicamente rivierasco assolato e panoramico. Solo nella parte più alta, ove spicca il grande erratico della Préa de Bücc, il contesto urbano lascia brevemente spazio a quello agroforestale. Facile e alla portata di tutti, è perfetto per chi dispone solo di mezza giornata di tempo.
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L’anello delle frazioni
Località di partenza Cernobbio, Via della Libertà (m 215)
Tempo di percorrenza h 1,30 circa
Dislivello in salita m 280 circa
Quota massima m 495 (Punt di Prézi)
Difficoltà T (Turistico)
Dal parcheggio P3 di Via della Libertà (m 215), realizzato sopra l’alveo del Torrente Greggio, ci si dirige verso monte, lungo la comunale per Rovenna.
Ammirata sulla sinistra la scenografica cascata del Greggio, sopra evidenti stratificazioni del Calcare di Moltrasio, si piega a destra e si raggiunge la frazione di Stimianico (indicazioni CAI 1 della Via dei Monti Lariani.
All’inizio del borgo si prende a sinistra la scalinata in pietra (Via Parini) che in breve si raccorda all’asfalto di Via Monte Grappa (fontanella), lungo cui si prosegue in salita. Al bivio che segue si prende a sinistra Via alla Valle Armée, che tra alti muri porta alla località Armée (m 285), punto di confluenza dei torrenti Cosera e Colletta.
Lasciato sulla sinistra il ponticello sopra i due ruscelli, si prosegue a destra lungo Via Noseda, in direzione di Casnedo. Il campanile della Chiesa di S. Nicola ci segnala poco dopo l’arrivo al borgo, come Stimianico inglobato nel recente edificato. A circa metà della frazione si prende a sinistra, in salita, Via Monte Grappa (segnavia CAI 1) e seguendola si raggiunge il ponticello sul Torrente Garrovo. Lo si supera e subito si imbocca a sinistra la vecchia mulattiera per la frazione Stomaino (Via Vecchia), raccolta su una piccola costa della montagna. Alla mulattiera segue un breve tratto d’asfalto e poi, di nuovo a sinistra, una scalinata (Via degli scalini), che in breve mena al borgo (m 350). Raggiuntone il margine occidentale, si supera una fontanella, si tiene a sinistra al successivo bivio e con una scaletta si guadagna il sedime acciottolato di Via Pasubio. La seguiamo in salita sino al primo tornante, ove ormai al margine dell’abitato la lasciamo per una mulattiera che s’inoltra nel bosco.
Muri a secco e ampi pianori ci dicono che qui un tempo si coltivava, così come su vaste aree della montagna cernobbiese. Il giovane bosco che li ha colonizzati cela poco sopra un enorme erratico, la Préa de Bücc, raggiungibile con breve sentiero che al secondo bivio (tornante) pianeggia verso destra (indicazioni). La mulattiera continua in salita toccando un edificio rurale, in località Bücc, e poi il Punt di Prézi (m 495), ove s’unisce alla più ampia strada che collega Parlìgh a Rovenna.
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Toccato il suo punto più elevato, l’itinerario prende a scendere: su bel sedime in pietra andiamo dunque a destra, toccando le baite del Cantùn e godendo di belle viste sul Primo bacino del Lago di Como e sull’omonima città. Superato il rio La Valle, che nasce dalla sorgente del Pertüs, e un vecchio lavatoio in rovina, si perviene al bivio della località Farégul, ormai in Rovenna: lasciata a sinistra la mulattiera che sale al Monte Bisbino (cippo in pietra), prendiamo a destra Via Umberto I e attraversiamo l’antico nucleo, pervenendo in breve alla parrocchiale di S. Michele (m 441).
L’itinerario cala ora a Cernobbio, sfruttando per lunghi tratti la tranquillità e l’amenità di antiche e vecchie strade: seguita brevemente a destra, in discesa, Via della Libertà, all’altezza della prima curva la si lascia per Via Monte Santo, che s’imbocca a sinistra. Con belle vedute sul ramo occidentale del Lario e i suoi abitati, la si percorre incrociando due volte la strada “nuova”. Alla seconda la si segue brevemente sino all’Oratorio della Beata Vergine delle Grazie di Toldino, donde, attraversatala, si riprende a sinistra la vecchia via. Giungiamo così alla frazione di Toldino (m 345; fontana), tra le cui appressate e antiche case scendiamo alcuni gradini e teniamo a destra al successivo bivio. Sempre lungo Via Monte Santo sfioriamo un tornante della carrabile e l’attraversiamo altre due volte, portandoci gradualmente verso ovest: al secondo incrocio, nei pressi del ponte sul Torrente Garrovo, l’antica via scende a perpendicolo la pendice, fattasi più dolce, bordando il Parco di Villa d’Este e poi attestandosi presso l’ingresso settentrionale del Giardino della Valle. Si tocca dunque S. Andrea, ora su Via Plinio, e con dolce piega verso ovest si incrocia Via Monte Grappa e infine si raggiunge Via Volta, ove presso il parcheggio P3 l’anello si chiude.