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Da Cernobbio al Monte Bisbino
lungo la strada per Duello
Per il punto di partenza e la prima parte del percorso, sino alla località Armée (m 285), si veda l’itinerario 1 “L’anello delle frazioni”.
Giunti all’Armée, laddove confluiscono i torrenti Cosera e Colletta, ci portiamo in direzione est all’incrocio tra le vie Noseda e alla Valle Armée. Lungo quest’ultima proseguiamo verso nord, scavalcando il Torrente Colletta ed uscendo dall’abitato. La strada, ora con fondo in pietra, retropassa una casa e subito sale decisa in un bosco rado ove dominano specie termofile, cioè amanti degli ambienti caldi, quali carpino nero e orniello. Alcuni massi di provenienza alpina e locali affioramenti morenici rivelano l’antica presenza del Ghiacciaio dell’Adda, che nel Quaternario plasmò profondamente l’area. Alcune radure, e in particolare quella in località La Volta (m 385), ove si lascia sulla sinistra il sentiero per il Laghétt, offrono belle viste sul Lario e sulla città di Como e l’occasione per una breve sosta.
Oltre un elettrodotto si giunge in località Èrbulétt, toponimo che rimanda alla presenza di castagni da frutto, ove verso destra si stacca il tracciato che scende alla Colletta. Sempre su bella mulattiera, la cui importanza è rivelata dall’ampiezza e dalla cura con cui fu realizzata, si sale lungo la displuviale, sino a un nuovo bivio, in località Dóscarèla: lasciata sulla sinistra la strada per Pievenello, si seguita diritti e in breve si raggiungono la sorgente e poi i prati e le case di Duello (m 760), uno dei numerosi “monti” ove un tempo si trasferiva il fulcro dell’attività contadina dalla primavera all’autunno. Goduto del bel panorama, si riprende a salire, ora lungo la Strada de la còsta, dal chiarissimo significato. Al bivio tra le case si va a sinistra, verso Pievenello, per poi piegare a destra alla vicina santella e seguire un tracciato con fattezze di semplice sentiero.
Caratteristici affioramenti stratificati del Calcare di Moltrasio accompagnano la salita, che continua nel bosco lungo la linea spartiacque. Ai bivi che si incontrano, tra cui quello per l’Alpe Gombée, si prosegue diritti, verso la cima del Bisbino. Dopo una breve digressione lungo il versante occidentale della montagna, il sentiero recupera la displuviale poco oltre il Piz Cavalèra, laddove compaiono alcuni camminamenti della Grande Guerra.
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Il Monte Bisbino costituì infatti il caposaldo meridionale della Frontiera Nord nel Lario Intelvese, un’articolata e discontinua linea difensiva posta a protezione del confine nazionale tra la Val d’Aosta e lo Stelvio.
L’itinerario continua lungo il crinale incrociando la strada che a sinistra raggiunge l’Alpe Böcc (m 1.140) e poi attraversando i resti dei pascoli del Bisbino, oggi ristretti dai rimboschimenti e dall’espansione naturale del bosco ma un tempo estesi all’intera sommità del monte. Fiancheggiata Villa Lejnati-Perti e lasciata sulla sinistra la stradella per la Capanna Falco, si tocca un tornante della carrabile proveniente da Rovenna e poi se ne raggiunge l’attestamento, ai piedi del Santuario della Madonna del Bisbino. Un ultimo breve tratto porta sull’aprica cima (m 1.325), ove ai vasti panorami si accompagna la possibilità di un piacevole ristoro al piccolo rifugio, erede di un’antica tradizione d’ospitalità.